Patti e Lo Re, intervista doppia ai giovani dell’Olympic Roma

Patti e Lo Re, intervista doppia ai giovani dell’Olympic Roma

Federico Patti e Thomas Lo Re sono due tra i più giovani atleti stabilmente nel roster della prima squadra. Entrambi con alle spalle già un campionato di A2, l’attaccante classe 2003 e il mancino 2005 sono il presente e soprattutto il futuro dell’Olympic Roma. I tecnici Mario Fiorillo e Gabriele Letizi puntano molto su di loro e abbiamo voluto farlo anche noi, realizzando questa intervista doppia. In cui il primo obiettivo è stato divertirsi e raccontare anche altro rispetto alla pallanuoto. 

«Io però non voglio farla con Thomas, non lo reggo», provoca subito Patti. «Che buffone che sei, sei invidioso perché sono mancino», risponde Lo Re. Pare tutto perfetto: i ragazzi sono entrati subito nel mood con cui vogliamo affrontare questa scherzosa ma intima chiacchierata con loro!

Come procedono gli allenamenti in questa sosta di campionato?

Patti: «Fortunatamente, pur essendoci stato un aumento dei casi, devo dire che siamo stati particolarmente bravi e attenti. Questo ci ha concesso un regolare proseguimento delle attività. Anche se in quest’ultima settimana non eravamo al completo, non abbiamo trovato in questo una scusa per rallentare i ritmi degli allenamenti. Sono sicuro che continueremo ad allenarci forte per prepararci al meglio alla ripartenza del campionato».

Lo Re: «Tasto dolente: purtroppo in questa sosta non mi sono potuto allenare con il resto della squadra perché ho contratto il Covid. Questo però non è bastato a fermarmi: sto continuando ad allenarmi a secco a casa grazie ai programmi distruttivi di Max (Fabrucci, ndr)».

Da poco è arrivata la notizia dello stop del campionato, quindi sabato non si andrà a Civitavecchia. Come vivi il momento?

Patti: «Tutti – da ormai due anni – ci rendiamo conto di vivere un momento complicato. Forse, alla terza stagione in cui siamo alle prese con il Covid, ci aspettavamo di poter giocare con più serenità. Ma così non è e dobbiamo adattarci. Peccato, perché avevamo tanta voglia di giocare per tornare subito alla vittoria e dimostrare il nostro valore».

Lo Re: «Purtroppo è giunta da poco la notizia della sospensione dei campionati A2 fino a febbraio. C’è grande dispiacere, ma sicuramente coglieremo l’occasione per migliorarci sia come squadra che nei singoli individui. A Civitavecchia sarebbe stata una partita importante, soprattutto per testare la nostra reazione dopo la brutta battuta d’arresto in casa contro Ancona». 

Che compagno di squadra è Thomas/Federico? 

Patti: «Devo dire che Thomas è stato il ragazzo con il quale ho legato per primo una volta arrivato qui. Forse è perché abbiamo condiviso insieme, passo per passo, le prime esperienze in A2: la prima convocazione, la prima vittoria, il primo gol… È un compagno che ti stimola a fare di più, soprattutto nella parte del nuoto in cui è nata una sorta di competizione che aiuta entrambi a dare il meglio. È sempre propenso alla battuta e allo scherzo e sono contento di aver cominciato questo “percorso tra i grandi” insieme a lui».

Lo Re: «Federico è sicuramente il compagno che ti aiuta a dare quella spinta in più, sia a livello mentale che fisico. È sempre primo in corsia, pronto a batterti nel VO2, nella soglia e anche nell’aerobico, ma soprattutto è sempre con il sorriso e pronto alla battuta».

Chi ha più voglia di nuotare e faticare dei due?

Patti: «È difficile dare una risposta a questa domanda. Entrambi siamo ragazzi che non vedono l’ora, giorno dopo giorno, di allenarsi e migliorare. Siamo sempre pronti e felici di dare il massimo e faticare ad ogni allenamento, anche perché non c’è nulla di più appagante di sentire di aver fatto un duro allenamento per bene».

Lo Re: «Entrambi siamo giovani con tanta energia e con tanta voglia di faticare, ma soprattutto tanta, tanta voglia di dare e di dimostrare le nostre qualità. In corsia, come ho detto prima, è una lotta continua a chi arriva prima, un continuo sprono per l’altro. Almeno per me, spero anche per lui (ride, ndr)».

In cosa pensi di essere più bravo dell’altro e in cosa meno?

Patti: «Rispetto a Thomas, penso di avere qualche accortezza difensiva in più e – senz’altro – sono fisicamente avvantaggiato in questa fase di gioco. Penso che lui invece sia più bravo di me nel mettere i palloni dentro la gabbia! Battute a parte, penso che Thomas abbia una maggiore precisione nel tiro rispetto a me e di sicuro mi allenerò per migliorare quest’aspetto».

Lo Re: «L’unica cosa che invidio a Federico è la moto! Scherzi a parte, credo che lui abbia molte più gambe e potenza fisica di me, ma nella tecnica di palleggio e soprattutto di tiro penso di essere più bravo io».

Se dico: “Mario Fiorillo”, qual è la cosa che ti viene in mente per prima?

Patti: «Come prima cosa, mi vengono in mente le ammazzate di nuoto della scorsa estate! Dalla fine dei campionati, noi più giovani abbiamo continuato ad allenarci fino a fine luglio km dopo km. Al di là di questo, alcune volte provo ad immaginare cosa potesse provare a rappresentare la propria nazione, per di più da capitano, e che mentalità potesse avere da atleta. Nel tempo libero che ho sono solito rivedere partite varie di pallanuoto. Uno o due mesetti fa mi è capitato di rivedere la finale di Barcelona ’92 e mi ha fatto strano pensare che ho davanti a me in piscina ogni giorno un atleta che stava lì, visto come un idolo da molti sportivi e amanti della pallanuoto. Penso di essere fortunato ad averlo come allenatore, per tutti i consigli che ogni giorno mi trasmette per poter migliorare».

Lo Re: «Non me ne voglia Mario, ma la prima cosa che ahimè mi viene in mente sono i 10 da 100 di riscaldamento (passaggio 1 e 10!!!) che facevamo quasi giornalmente l’estate scorsa… Una fatica!».

Cos’è la pallanuoto per te e dove vorresti arrivare un giorno?

Patti: «Per me la pallanuoto è quasi tutto. Da quando mi sveglio la mattina, vivo le giornate aspettando che sia il momento di andare in piscina. Quando ho un qualsiasi momento libero, vedo video e partite di pallanuoto e se fosse possibile la vivrei molto più di quanto faccia già. La pallanuoto è uno sport che mi ha cresciuto, mi ha insegnato dei valori, il rispetto delle gerarchie, il significato di fratelli per scelta e continua a crescermi insegnandomi lezioni di vita con il passare del tempo. Se dovessi pormi un obiettivo a medio termine, sarebbe sicuramente quello di arrivare in serie A1 a un buon livello. Spero di riuscire ad arrivare a esprimere tutto il potenziale che ho in questo sport. Poi – ovviamente – il mio sogno è quello di riuscire ad arrivare in nazionale in futuro. Penso che rappresentare l’Italia sia una cosa che riempia senza dubbio di responsabilità, ma soprattutto d’orgoglio».

Lo Re: «Fin da piccolo, la pallanuoto per me è una fonte di sfogo, piena di aspetti positivi ma anche negativi. È uno sport che mi ha dato tanto e spero che tanto ancora mi darà. Penso che il sogno di tutti i ragazzi che iniziano questo sport soltanto perché lo hanno visto in TV, come me, sia quello di arrivare il più lontano possibile. Personalmente non so dove posso arrivare, ma mi è sempre stato insegnato che i risultati arrivano soltanto con impegno, dedizione e carattere».

Un pensiero per tutti i giovani ragazzi che vogliono arrivare in prima squadra e per cui sei un esempio da seguire.

Patti: «Se l’esempio sono io stanno messi male! Posso solo dire loro di allenarsi sempre dando il massimo e mantenendo alta la concentrazione. Ma la cosa più importante è divertirsi: il divertimento è alla base dello sport. Se non c’è divertimento non c’è passione e – senza passione  – non si trovano gli stimoli per perseguire i propri obiettivi».

Lo Re: «Ciò che ripeto sempre a me stesso e mi sento di poter consigliare è: impegno, dedizione e carattere»

Andrea Esposito

Responsabile Comunicazione Olympic Roma

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